La Chiesa di Santa Caterina è un esempio di arte barocca ed è una delle chiese più ricche e decorate di Palermo.
Si trova nel centro storico della città, in piazza Bellini, di fronte le chiese Martorana e di San Cataldo.
È conosciuta anche con il nome di «Chiesa di Santa Caterina delle Donne», in riferimento al fatto che la struttura forniva assistenza alle donne delle classi più deboli, mentre successivamente divenne luogo di clausura delle donne nobili che portavano al monastero ingenti somme, dal 1311 fino al 2014.
Costruita intorno al 1310, i lavori vennero ripresi nel 1566 e vennero terminati solo nel 1596. La cupola venne aggiunta nella metà del Settecento.
La struttura subì danneggiamenti sia durante i moti del 1848 e del 1860, che durante i bombardamenti del 1943.
L’interno della chiesa è a un’unica navata, a croce latina. Lungo la navata si trovano sei cappelle, tre per lato. La navata elaborate e ricchissime decorazioni settecentesche con un manto marmoreo policromo. Vi sono anche pietre dure, come lapislazzuli e ametista.
Accanto alla chiesa si trova il monastero femminile. Tra il 1566 e il 1596 l’intero complesso di Santa Caterina divenne uno dei più importanti monasteri di clausura femminile della città.
Al suo interno si trovano il chiostro con la fontana e gli agrumeti, le terrazze da cui ammirare la città in tutta la sua bellezza. Le terrazze erano, fino al 1866, delle logge coperte e protette da grate: solo attraverso queste precauzioni le monache di clausura potevano episodicamente affacciarsi sulle vie cittadine.