Le gallerie torinesi riprendono i famosi passages presenti in Francia sin dal XVIII secolo e la cui costruzione iniziò nella città sabauda solo a partire dalla seconda metà del 1800.
Essendo coperti, proprio come i portici, questi passaggi consentivano, perlopiù ai nobili del tempo, di passeggiare tranquillamente anche nelle giornate di pioggia.
Al loro interno si trovavano boutique per lo shopping, caffè, cinema e molto altro. Una piccola curiosità: una delle gallerie torinesi fu sede per diversi anni di un ospedale.
Di questo patrimonio architettonico e culturale che caratterizza, insieme ai famosi portici e alle grandi piazze, la città di Torino rimangono oggi tre grandi esempi.
La Galleria Subalpina
Il nome ufficiale è “Galleria dell’industria Subalpina” poiché le spese per la sua costruzione furono coperte dalla Banca dell’Industria Subalpina. Oggi è però meglio conosciuta dai torinesi semplicemente con il nome di Galleria Subalpina. Al suo interno si trovano il Cinema Romano e Baratti e Milano, rispettivamente uno dei cinema e uno dei caffè più antichi del capoluogo piemontese.
La Galleria Umberto I
L’area infatti fu sede dell’Ospedale Mauriziano, il più grande ospedale della città di Torino dell’epoca, qui situato dal 1575 fino al suo trasferimento nella nuova sede di Corso Stupinigi.
La Galleria San Federico
Costruita negli anni Trenta del Novecento, la Galleria San Federico ha una struttura a croce con ampie vetrate, colonne e volte in marmo.
La galleria fu la prima sede storica del quotidiano La Stampa e al suo interno si trova anche il cinema Lux, una delle più antiche sale cinematografiche di Torino.