Il Sacrario Militare si trova sulla collina che domina la cittadina di Caporetto, nella Slovenia occidentale al confine con l’Italia.
Situato sul campo di battaglia di Caporetto, ospita le spoglie di 7.014 italiani caduti durante le battaglie dell’Isonzo.
L’opera fu avviata dallo Stato italiano nel 1936, durante il periodo in cui Caporetto era in territorio italiano.
I lavori furono completati nel settembre del 1938.
Al centro del sito si trova una piccola cappella sul colle Gradič dedicata a Sant’Antonio da Padova e consacrata nel 1696.
Al di sotto di questa l’architetto Giovanni Greppi costruì tre strutture ottagonali moderne che si innalzano sotto la cappella barocca e lo scultore Giannino Castiglioni scolpì le quattordici stazioni della Via Crucis sulla strada tortuosa che dalla piazza principale del paese conduce al santuario.
Tra i 7.014 resti si segnalano quelli di 1.748 militi ignoti, raccolti in sei tombe poste ai lati della scalinata centrale. I nomi di coloro che sono noti sono incastonati in pannelli di marmo.
La commemorazione di Caporetto fu problematica per il governo italiano.
La sconfitta venne considerata come una macchia sul carattere nazionale. Per renderne conto era necessario un quadro interpretativo nazionale accettabile, preservando sia la dignità dei comandanti che le ammirevoli qualità delle truppe.
L’ossario commemora Caporetto come Calvario nazionale, unendo la simbologia della Passione cattolica con gli elementi monumentali. I pilastri che segnano l’inizio della tortuosa strada che porta alla vetta portano, da un lato, la croce e dall’altro la stella d’Italia.
L’ossario venne inaugurato da Benito Mussolini il 20 settembre 1938.
L’ossario di Caporetto è l’unico monumento ai caduti italiani che non sorge sul suolo italiano. I resti di tutti gli altri caduti italiani caduti sul suolo sloveno furono spostati nell’ossario di Redipuglia in Italia.