Il Monumento Nazionale a Vittorio Emanuele II è indicato con altre due espressioni: “Mole del Vittoriano” e “Altare della Patria“, che dall’inaugurazione ad oggi sono quelle più usate per definire il monumento.
Per la realizzazione dell’Altare della Patria vennero indetti dei concorsi internazionali, uno nel 1880 ed uno nel 1882, ma alla fine venne scelto il progetto di Giuseppe Sacconi.
Inizialmente il monumento doveva essere realizzato in travertino ma venne successivamente sostituto con il bianchissimo botticino bresciano. Per dare maggiore valore e visibilità al monumento, vennero inoltre demoliti i quartieri medievali e rinascimentali, la Torre di Paolo III ed il convento dell’Ara Coeli.
La struttura dell’Altare della Patria è realizzata secondo un percorso ascendente che, tramite terrazze e scalinate si innalza ai Templi laterali fino ad arrivare all’imponente portico in stile neo-classico con un colonnato corinzio, sormontato dalle quadrighe in bronzo che rappresentano l’allegoria dell’Unità della Patria e della Libertà. Vi sono inoltre due fontane che rappresentano rispettivamente la costa Adriatica (Leone di San Marco) e la costa Tirrenica (Lupa di Roma e sirena Partenope).
All’Altare della patria, il 4 giugno del 1911, venne aggiunta l’imponente statua equestre del Re Vittorio Emanuele II realizzata in bronzo dorato in occasione dell’Esposizione Internazionale per i 50 anni dell’Unità d’Italia.
Nel 1921 quando il Milite Ignoto (leggi qui la storia) fu tumulato sotto la statua della Dea Roma nella parte del Vittoriano venne chiamato “Altare della Patria”. Anche se l’Altare della Patria ne costituisce solo una parte, spesso con questo nome si identifica anche l’intero complesso del Vittoriano.
All’interno dell’Altare della Patria si trova il Museo del Risorgimento che comprende anche il Sacrario delle Bandiere, luogo dove sono raccolte e custodite le bandiere di guerra dei reparti militari disciolti, delle unità navali, i vessilli degli istituti militari e dei corpi armati dello Stato.