La Basilica di Sant’Apollinare Nuovo venne eretta per volere di Teodorico nel 505, e rappresentava all’epoca un importante luogo di colto ariano denominato Domini Nostri Jesu Christi. Questa fu anche la chiesa palatina di Teodorico, e quando la città venne conquistata dai bizantini nel 540, l’Imperatore Giustiniano donò alla Chiesa cattolica tutti gli immobili appartenuti agli ariani.
Venne così consacrata nuovamente, stavolta a San Martino di Tours, ed i mosaici ariani vennero distrutti quasi completamente, ma si salvarono solo gli ordini più alti, raffiguranti le Storie di Cristo, i Santi ed i Profeti.
Della fascia più bassa vennero preservati invece le vedute del Porto di Classe e del Palatium di Teodorico.
Intorno al IX secolo la chiesa assunse il suo nome attuale, periodo in cui vi furono traslate le reliquie di Sant’Apollinare dall’omonima basilica di Sant’Apollinare in Classe.
Una caratteristica delle chiese di Ravenna dei periodi imperiale romano, ostrogotico e giustinianeo è la presenza di mosaici al loro interno.
La Basilica di Sant’Apollinare Nuovo presenta il ciclo in mosaico relativo al Nuovo Testamento più vasto ed importante tra quelli conosciuti fino ad oggi.
La navata centrale presenta pareti divise in tre fasce di decorazioni in mosaico: la più alta è dedicata a scene della vita di Cristo, e può vantare opere come il Cristo che divide le pecore dai capretti, la Separazione dei buoni e dei cattivi e l’Ultima cena; la fascia mediana è invece composta da figure di Santi e Profeti.
Nella fascia inferiore è presente la raffigurazione del Palazzo di Teodorico mentre sulla parete di fronte si trova il mosaico del Porto di Classe, all’epoca il porto più grande di tutto l’Adriatico.
Continuando verso destra si trovano edifici stilizzati come una basilica, un anfiteatro, un portico ed una costruzione civile coperta da un tetto a cono. Sempre nella fascia inferiore si trovano raffigurate le processioni di Santi Martiri e Sante Vergini, eseguite nel corso del dominio bizantino.
L’abside è invece priva di mosaici in quanto venne distrutto da un terremoto e fu ricostruito successivamente.
La Basilica di Sant’Apollinare Nuovo è stata inserita nella lista dei siti italiani patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1996.
Ringrazio l’Opera di Religione della Diocesi di Ravenna per l’ospitalità e la disponibilità dimostrata.