La Fortezza di Bender, o Tighina, venne costruita nel 1538 dall’architetto turco Sinan subito dopo l’unificazione del Principato Moldavo nel territorio dell’Impero Ottomano.
La cittadella sopravvisse a molti eventi importanti legati alla storia militare del paese: le conquiste degli Ottomani, le guerre tra Russia e Turchia e quella in Crimea. La Fortezza di Bender fu quasi conquistata dall’esercito moldavo nel 1540, senza però nessun successo. L’inaccessibilità della Fortezza durò per circa 200 anni, quando solo nel 1770 l’esercito russo conquistò la Fortezza di Bender ma solo il 16 maggio 1812, dopo la firma del trattato di pace di Bucarest, la Fortezza venne ceduta all’Impero Russo.
Questa dichiarazione, di cui si trova il monumento all’esterno delle mura, fu la prima bozza di costituzione firmata al tempo.
Una delle curiosità della Fortezza è la palla di cannone con le briglie che si trova all’esterno delle mura della fortezza, simbolo della menzione della Fortezza di Bender nei racconti di Munchausen. Leggenda volle infatti che lui sarebbe volato su una palla di cannone sopra il baluardo ottomano, in modo da tornare dai russi con i quali combatteva, e raccontare loro la situazione all’interno, in particolar modo il numero di uomini presenti all’interno.
Altro personaggio legato a questo luogo è il Sovrano svedese Carlo XII. Il Re, che nel 1709 perse la battaglia a Poltava contro i russi, non sarebbe voluto rientrare nel suo Paese perché avrebbe provato vergogna per la sconfitta. Decise così di rivolgersi al Sultano ottomano Ahmed III per chiedere il suo aiuto per affrontare di nuovo i russi. Il Sultano ottomano, invece, avendo appena firmato un trattato di pace con l’esercito russo, diede solamente il permesso di accamparsi all’esercito svedese sotto le mura della Fortezza di Bender dove vi restò per ben quattro anni a spese del Sultano.
All’interno della Fortezza si trova il Museo storico che racconta la storia attraverso illustrazioni, oggetti rinvenuti ma anche donati dal Governo Svedese. Una delle ricostruzioni mostra come poteva essere l’accampamento sul Fiume Nistro del Re di Svezia.
E’ sempre un piacere leggere i tuoi articoli, dalle descrizioni sembra di essere proprio nei luoghi che racconti!
Ti ringrazio moltissimo!!