La gastronomia moldava deve certamente il merito della sua ricchezza alle vicissitudini storiche che hanno portato, in diverse epoche, il paese a contatto con variegate influenze culinarie provenienti dai popoli a lei vicini.
Gli effetti dell’influenza Ottomana possono essere osservati nella combinata preparazione delle carni, nella propensione all’uso della carne di agnello e negli identici nomi di alcuni piatti, comuni in tutti i paesi balcanici che furono assoggettati all’Impero Turco.
Tradizionalmente il cibo in Moldova però è molto simile anche quello rumeno, ma con una maggiore influenza russa e ucraina.
Nella cucina moldava molto diffuse le minestre fredde (okroska) e calde (borsch, rassoljnik e solianka), i pelmeni, i vareniki, le sarmale, le placinte e le diverse tipologie di carni.
I pelmeni sono ravioli di pasta ripieni di carne di origine siberiana molto diffusi nella cucina russa, spesso conditi con burro fuso o panna acida.
I vareniki sono un piatto tipico della cucina ucraina. Sono piccoli ravioli di forma triangolare che si possono realizzare con svariati ripieni.
Le Sarmale sono piccoli involtini di foglie di vite ripieni di riso e carne. Gli involtini vengono fatti cucinare all’interno di contenitori di terracotta smaltati, generalmente nel forno. Le Sarmale sono un piatto molto famoso anche in Romania, nei Balcani e in tutta l’area del Caucaso, dove la ricetta tradizionale prevede sia l’utilizzo di foglie di cavolo che quelle di vite.
Le placinte sono focacce salate o dolci preparate con impasto di pane (solo acqua, farina e olio) tirato sottile e farcito con formaggio di pecora, uovo e verdure oppure nella versione dolce con amarene e ricotta.