Capitale della Bosnia-Erzegovina, Sarajevo è anche il suo centro politico, economico e culturale.
Questa città di oltre 800.000 abitanti si trova tra occidente ed oriente ed è conosciuta anche come la Gerusalemme dei Balcani: qui, e in nessun’altra parte del mondo, hanno sempre convissuto quattro religioni, quella cristiana, quella ebrea, musulmana e quella ortodossa.
Abitata dall’Età della Pietra, questa città divenne tale nel 1461; passata sotto il dominio austro-ungarico nel 1878 iniziò a svilupparsi per divenire un fondamentale centro industriale.
Sede dei giochi olimpici invernali nel 1984, durante la Guerra di Bosnia subì un lungo assedio delle armate serbo-bosniache.
Grazie al fiume che la attraversa Sarajevo è ricca di ponti. Il più famoso, nonché il più antico, è il Ponte Latino costruito nel 1541 in legno e successivamente in pietra. Distrutto nel 1791 a causa di un’alluvione, venne ricostruito alla fine del XVIII secolo. La sua popolarità si deve al fatto che proprio qui avvenne l‘attentato all’arciduca Francesco Ferdinando e a sua moglie Sofia che causò l’inizio della Prima Guerra Mondiale: un monumento che si trovava qui a loro dedicato venne demolito nel 1918.
Simbolo della città di Sarajevo, il Ponte Vijecnica è stato invece ricostruito solo nel 2003.
La Chiesa Evangelica venne costruita nel 1889 in stile è bizantino ed oggi è la sede dell’Accademia di Belle Arti.
La Cattedrale di Sarajevo, simbolo cattolico della città, venne costruita nel 1889 in stile gotico-neoromanico.
Tra i Monumenti Nazionali della Bosnia-Erzegovina, è presente anche la Moschea Ali-Pasha, costruita nel 1561 e restaurata nel 2005 in stile classico.
La parte più antica del centro di Sarajevo si chiama Bascarsija, un insieme di strade su cui si affacciano portoni lignei. Tra le strade della città vecchia si trovano innumerevoli locali e negozi di produzioni tipiche di Sarajevo come gli utensili in rame. Vero simbolo di Sarajevo è la Fontana Sebilj Brunnen.