Istituito nel 1955, il Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane fu il primo parco archeologico italiano e primo sito italiano riconosciuto dall’Unesco nel 1979 come patrimonio mondiale dell’umanità.
Nel 1909 il geografo Gualtiero Laeng segnalò due massi nella frazione di Cemmo, presso Capo di Ponte, e li pubblicò nel 1914 sulla Guida della Lombardia del Touring Club Italiano.
Vi sono conservate 104 rocce con alcune delle raffigurazioni più note del repertorio d’arte rupestre della Valle Camonica.
Le incisioni presenti hanno una cronologia che spazia dal Neolitico (V millennio a.C.) con delle raffigurazioni schematiche, alle composizioni simboliche maggiormente articolate dell’età del Rame e del Bronzo (III millennio a.C.), fino alle scene narrative dell’età del Ferro (I millennio a.C.) caratterizzate da uno stile dinamico e descrittivo.