Situato sulle colline vicino Bologna, il Castello definito “Rocchetta Mattei” deve il suo nome al Conte Cesare Mattei che nel 1850 acquistò i terreni dove sorgevano le rovine del castello medievale e iniziò la costruzione della “Rocchetta”, dirigendone personalmente i lavori, dove si stabilì definitivamente a partire dal 1859 conducendo una vita da signore medievale con tanto di corte.
Negli anni seguenti, egli dedicò i suoi sforzi allo studio ed alla divulgazione della medicina alternativa che battezzò Elettromeopatia. Questa pratica gli assicurò un successo mondiale e dopo le prime sperimentazioni, iniziò la produzione degli stessi preparati elettromeopatici esportandoli anche all’estero.
La struttura del castello fu modificata più volte dal Conte durante la sua vita e dai suoi eredi, rendendola un labirinto di torri, scalinate monumentali, sale di ricevimento, camere private che richiamano stili diversi: dal neomedievale al neorinascimentale, dal moresco al Liberty.
La lunga scalinata in pietra che sale fino all’ingresso principale è decorata con numerose statue ottocentesche, la porta principale in stile moresco è invece affiancata da una figura che regge il Mondo sulle spalle, opera a metà tra un’arpia e un gargoyle.
Il Cortile dei Leoni è ispirato al ben più ampio cortile dell’Alhambra di Granada. Al centro, la fontana con quattro leoni è circondata da uno splendido portico ricco di stucchi e piastrelle sivigliane di grande pregio.
Altra sala iconica è la Cappella che unisce elementi arabo islamici, come gli archi ispirati a quelli della Mezquita di Cordova, con altri della tradizione architettonica medievale italiana. La sua struttura e le decorazioni sono realizzate con materiali locali tra i quali gesso, cemento, mattoni e legno. Nelle lunette si riconoscono alcuni apostoli dipinti al principio del Novecento con una tecnica che simulava il mosaico. Anche le decorazioni del soffitto non sono lignee, ma tele dipinte che riproducono intarsi con fioroni dorati, questi ultimi invece in legno.
La monumentale tomba è oggi posta nella loggia al di sopra dell’altare della Cappella. La splendida maiolica su due lati riporta le stelle classificate secondo le gerarchie astrali del tempo, due iscrizioni nei cartigli che ricordano la grandezza del Creato e dell’Universo rispetto alla minuta e fragile condizione umana. Inoltre, sono presenti i simboli della fede cattolica (la croce), dell’eternità (la pigna) e del sonno (il bulbo del papavero), oltre a decorazioni erbacee e due cartigli in latino.