Nell’area di Esclusione (Exclusion Zone) di 30 km dalla centrale nucleare di Chernobyl, si ha una sensazione di inquietudine: strade deserte ed edifici abbandonati.
La desolazione c’è, ma guardando attentamente è presente anche la vita.
La natura del luogo, seppur avvelenata per sempre, ha avuto la forza di crescere attraverso fauna selvatica e di “riappropriarsi” del cemento, degli edifici e della città stessa.
Sono presenti anche molti animali.
Gli animali più comuni sono i cani e i gatti, parenti di quelli soppravvissuti alle radiazioni e alla rappresaglia umana cercando di limitare i danni.
Si possono trovare anche i famosi cavalli di Chernobyl (Przewalski) e qualche orso.
La scomparsa dell’uomo ha significato la cancellazione di ogni forma di inquinamento, migliorando drasticamente la qualità dell’ambiente e le opportunità di vita per le specie animali.
La natura senza l’uomo riesce a sopravvivere, anzi da il meglio di se.
L’uomo senza la natura è destinato a scomparire.